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Là suta - La nostra eredità nucleare in un triangolo d'acqua

Là suta - La nostra eredità nucleare in un triangolo d'acqua

Due referendum hanno fermato in Italia la produzione di energia nucleare. A Saluggia (VC), piccolo comune agricolo a 40 Km da Torino, sono conservate la maggior parte delle scorie prodotte dalla stagione nucleare italiana. In un'area a ridosso del fiume Dora Baltea, tra i principali affluenti del Po, delimitata da canali irrigui che portano l'acqua alle risaie del Vercellese e attraversata dalla falda acquifera che alimenta l'acquedotto del Monferrato.


In questo triangolo d'acqua, a partire dalla fine degli anni '50, sono sorti un centro di ricerca nucleare, un reattore sperimentale ed un impianto di riprocessamento in cui si sono sviluppate – in ambito civile e militare - tecniche per recuperare uranio e plutonio dagli elementi di combustibile irraggiati. Sono così arrivate a Saluggia barre esaurite dalle centrali nucleari italiane e da reattori di altre nazioni per essere sciolte e riprocessate all'interno del centro Eurex.
Ancora oggi lì si trovano i residui liquidi radioattivi del trattamento, le più pericolose tra le scorie. Nel 2000 un’alluvione di portata estrema causò l’esondazione della Dora Baltea e la rottura degli argini del canale Farini, arrivando ad allagare i siti nucleari. In quell’occasione il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, allora presidente dell’ENEA - che aveva in gestione gli impianti di Saluggia - parlò di “catastrofe planetaria” sfiorata. Se le scorie liquide ad alta radioattività fossero state trascinate dalla Dora in piena al Po, gli effetti sarebbero stati devastanti per l’intera Pianura Padana. Mentre si continua a differire la realizzazione di un Deposito Nazionale unico in cui conservare in maniera sicura e definitiva i rifiuti radioattivi italiani, a Saluggia, nella stessa area alluvionabile, è in costruzione un nuovo deposito temporaneo di scorie, il D2.

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Prodotto da: Associazione Almaterra
Con il sostegno di: Film Commission Torino Piemonte, Fondazione CRT, CGIL Vercelli-Valsesia
Con il patrocinio di: Regione Piemonte
Con la collaborazione di: Baby Doc Film, Zenit Arti Audiovisive 

Soggetto: Cristina Monti
Regia: Daniele Gaglianone, Cristina Monti, Paolo Rapalino
Con: Gian Piero Godio, Rossana Vallino, Umberto Lorini, Giovanni Vallino, Enrico Adduci 
Fotografia: Paolo Rapalino Fonico di presa diretta
Mix audio Fabio Coggiola
Musiche: Ryuichi Sakamoto (gentile concessione del brano Fukushima#1), Fabio Viana 

Archivi storici: Archivio Nazionale Cinema d'Impresa
CsC, Ivrea; Archivi privati

Festival e Premi

Documentaria Noto, Noto (SR) – novembre 2015
Uranium Film, FestivalBerlino - settembre 2015
Mediterraneo Video Festival Agropoli, Premio Giuria Studenti (SA) - settembre 2015
Sardinia Film Festival, Villanova Monteleone (SS) - agosto 2015
Clorofilla Film, Festival Grossetto - agosto 2015
Siciliambiente Documentary Film Festival, Premio miglior documentario per il Pubblico, San Vito Lo Capo (TP) - luglio 2015
Genova Film Festival, Genova - luglio 2015
Sisak Ecologic Film Festival, Sisak, Croazia - giugno 2015
EFFA – Environmental Film Festival Albania, Tirana, Albania - maggio 2015
Uranium Film Festival, Rio De Janeiro, Brasile - giugno 2015; Quebec City, Canada - aprile 2015
Cinema Planeta, Cuernavaca, Messico - aprile 2015
Valsusa Filmfest, Menzione speciale Concorso MEMORIA STORICA, Condove (TO) - aprile 2015
FReDD, Toulouse, Francia - aprile 2015
Sguardi Altrove, Milano - marzo 2015
Premio Libero Bizzarri, San Benedetto del Tronto (AP) - luglio 2014
Cinemambiente, Torino - giugno 2014

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