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La mafia, per chi è nato in Sicilia, è un’ombra, qualcosa che ti accompagna fin dalla nascita e di cui difficilmente hai un’idea chiara. Il film è una ricerca intima intorno a quest’ombra, a partire dalla storia personale dell’autore, per smontare gli stereotipi che hanno identificato la “mafiosità” con la cultura siciliana tout court. Cercando le origini di Cosa Nostra, si trovano le responsabilità di un sistema economico-politico corrotto, e ci si scontra coi tanti miti della mafia, dal cinema all’emigrazione americana, dalle credenze popolari a quelle religiose che hanno contribuito a creare confusione e ambiguità.
Una co-produzione Zenit Arti Audiovisive e Stella Productions
Con il contributo di Mibact, Programma Sensi Contemporanei per il Cinema e l’Audiovisivo, Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e L’audiovisivo, Sicilia Film Commission, Regione Corsica
Scritto e diretto da Giuseppe Schillaci
Prodotto da Massimo Arvat e Dominique Tiberi
Fotografia: Irma Vecchio
Montaggio: Massimiliano Minissale
Fonico Presa Diretta: Danilo Romancino
Direttore di Produzione: Francesca Portalupi
Ricerche d'Archivio: Domenico Rizzo
Sound design: Almendra Music
Musiche originali: Gianluca Cangemi
4 giugno 1947, una pastorella di 7 anni, Angela Volpini, sta conducendo le mucche al pascolo, quando all’improvviso si sente sollevare: "Ho girato la testa e mi sono trovata dinnanzi il volto di una donna, di una bellezza mai vista..."
Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen è la storia di una ragazza Rom che abita con i suoi in un quartiere popolare alla periferia di Torino
Il documentario narra la breve e intensissima epopea 'beat' di un gruppo di giovani arrampicatori